L’Ultimo Ruggito Di Ibra A San Siro

Ibra

Ci pensa Ibra ad accendere e far vibrare un sonnolento Milan – Verona di fine stagione! Coreografia solo per lui con quell’indimenticabile “GODBYE”.

E così non voglio dire che questa sfida avrebbe avuto poca rilevanza calcistica ma l’attenzione e la curiosità erano anche altrove.

Già alla vigilia si era intuito che l’ultima nostra partita di campionato sarebbe stata vissuta in modalità occhi lucidi.

Ero, a dire il vero, perplessa negli ultimi giorni, di fronte alle voci che davano il nostro in partenza, diretto a chiudere la carriera alle porte di Milano, presso dirigenti che lo stimano.

Però mai avrei immaginato così toccanti quei minuti con Zlatan al centro del campo, a chiudere con il calcio giocato.

Certi momenti lasciano emozioni indelebili: vedere un gigante come lui commuoversi è il segno di quanto il Milan sia stato vitale per Ibra. Che legame forte tra loro!

Avremmo desiderato che il suo saluto al calcio non arrivasse mai: il fisico è stato l’arbitro del suo congedo.

E in un mix di cori, lacrime e applausi abbiamo dato l’arrivederci al nostro leone.

Quella passerella con Zlatan a farsi attendere come una star, ci ha lasciato con il fiato sospeso, prima di rimanere in silenzio e scoprire il futuro del nostro faro.

E poi il volto commosso di Tonali, ripreso dai maxi schermi, è emblematico di quanto il carisma del maestro abbia responsabilizzato i piccoli Diavoli.

Se già noi sugli spalti eravamo commossi, figuriamoci Sandro, milanista e tifoso vero: lui con Z. è cresciuto come uomo e calciatore.

Finisce un’era; per le giovani marmotte è tempo di camminare con le proprie gambe: la prossima stagione sarà un bel banco di prova.

E Leao sarà in grado di raccogliere la pesante eredità lasciata dallo svedese? In verità, il post rinnovo di contratto, sulle prime, in campo, assomigliava ad un inizio di vacanza… ma la doppietta ha ribaltato il voto al surfista.

Dal nulla Rafa, quasi come un campione, decide di portare a casa il risultato, magari anche per dedicare i gol al mental coach.

A proposito, un plauso va fatto alla dirigenza che ha portato a compimento la complicata vicenda del contratto di Leao, quando sembrava facile perderlo.

Ibra di maglie ne ha vestite tante nella carriera ma quella che ha sentito meglio addosso è la rossonera, vestita e rivestita con risultati sorprendenti.

Senza di lui non saremmo cresciuti come nell’ultimo triennio né arrivati al tricolore 2022:la sua mentalità vincente non è da tutti.

A inizio 2020 un riferimento prezioso per Mister e compagni è stato proprio  lui, dedicandosi più ai compagni da crescere, che al proprio ego.

Qualcun altro saluterà il gruppo in questa estate di cambiamenti; scopriremo pian piano la situazione. La base c’è ma andrà assai migliorata: nelle prossime puntate avremo modo di parlarne.

Chi avrebbe immaginato di chiudere così questo campionato sui generis?

Per non dimenticare… i comportamenti di alcune tifoserie andrebbero stigmatizzati.

Grazie di tutto leggenda: vivere il tuo addio al calcio giocato ricorda il saluto a Maldini, a Gattuso, a Pippo Inzaghi.

Ci auguriamo di ritrovarti in un futuro nuovo ruolo rossonero.

Per sempre Ibra!

Ibra

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1 Comment

  • Che dire Marta piu’ di quanto non abbia detto tu. Un finale inaspettato e carico di emozioni. La partita in se ha perso di significato quando e’ iniziata la celebrazione per il nostro Re. Un finale scritto nel cielo di Milano dove si celebrava un mito e dove sul terreno di San Siro Rafa Leao omaggiava il suo mentore con una doppietta marca della casa. Come direbbe Pizzul ” tutto molto bello” . Questa volta si che non ho piu’ parole. Grazie Zlatan per aver reso un gruppo di ragazzini e un allenatore normale in piccoli fenomeni. Lo scudetto e’ tuo e rimarra’ negli annali. God Bye Re. Ciao Dio.

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