Milan, al cuor non si comanda!

L’amore per i colori amati, che in passato hanno regalato notti emozionanti, ha il sopravvento nel bene e nel male.

Scelte di cuore mi tengono appiccicata alla tv durante i weekend o allo stadio a sfogarmi, ancora una volta speranzosa che arrivi la svolta…
Rabbia, discussioni, delusioni lacerano ogni settimana, come me, piccoli e grandi tifosi, spingendo anche i fedelissimi a repentine fughe.
E così, dopo “ogni maledetta domenica”, mi capita di pensare: “riuscirò a essere ancora tifosa vera dopo l’ennesima non partita?”. Domanda ahimè solo retorica!
Perché fin dall’infanzia scegliamo i colori che ci apparteranno e rimarremo con il cuore vincolato negli anni. Uomini e donne indifferentemente coinvolti: altro che sport declinato solo al maschile. Invertirei il ritornello della canzone di Rita Pavone!

Quel cuore caldo e rossonero condiziona stati d’animo e notti insonni!

Certo che i tifosi milanisti dai palati fini, che ora gustano solo brodini ammorbanti, per continuare a seguire la squadra devono camminare a occhi chiusi, esauriti da anni di poche parole e fatti assenti.
La ragione dal canto suo porterebbe ad auspicare una lenta ricostruzione da zero; il cuore invece invoca una ripresa immediata e un ritorno ai successi.

Ma paura, ansia, frenesia attanagliano i rossoneri in campo ogni weekend, come se il pallone fosse una saponetta. Mancano spensieratezza ed estro tanto cari ai milanisti. Manca un leader.

Mentre un pareggino in passato poteva anche far comodo, ora non muove le acque e il bicchiere resta mezzo vuoto. Ahi Ahi, povere coronarie colpite da un killer sentimentale!

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