Titoli Di Coda

Non dimenticheremo mai Papa Francesco, così vicino a tutti, in particolare ai sofferenti.

Altro che tenere accesa la fiammella europea con Milan – Atalanta…

Ancora una volta al test di livello siamo punto e a capo.

La difesa a tre non ha risolto tutti i nostri problemi. Il malato non guarisce in un attimo, la convalescenza è più lunga del previsto.

Ed ecco così riaffacciarsi i fantasmi dei mesi scorsi e quelle maledette amnesie.

C’è comunque da dire che contro l’Atalanta davamo l’impressione di coprirci bene e mettere un certo impegno per ottenere il clean sheet.

Basta però un’occasione per disunirci ed il prender gol è emblematico della nostra stagione: ci costa sempre carissimo. Un marchio di fabbrica di questi mesi da sconfessare nel futuro prossimo.

Sergio aveva riproposto il modulo vincente sperimentato a Udine. La prova del nove dopo l’Udinese è stata contro un avversario di valore più alto e stavolta a tratti abbiamo faticato.

Dobbiamo migliorare soprattutto quando non abbiamo la palla e imparare a non sbilanciarci: se ci disuniamo andiamo in tilt e perdiamo le sicurezze.

Se poi, oltre a qualche svarione, sbagliamo anche l’ultimo passaggio perché manca lucidità, allora segnare diventa complicato.

Quando impareremo a fare cross tagliati e precisi come si deve?

Chissà se  Reijnders e Pulisic e anche Leao erano in modalità risparmio energetico pre derby?

Gli orobici ci hanno spezzato in due sul più bello, quando avremmo meritato di più.

Speravo che avessimo imparato a tenere bene il campo, invece lasciamo buchi fatali.

Sarebbe bastato poco per avere un risultato positivo! La Dea è semplicemente stata più squadra rispetto a noi.

Siamo privi di quell’intelligenza calcistica, necessaria a una squadra di vertice, che fa fare le scelte giuste nei momenti topici.

Milan dove hai nascosto personalità e mentalità? Non possiamo essere sempre così prevedibili e scolastici.

Come mai non sappiamo reggere i ritmi delle partite per intero? Siamo una squadra che dovrebbe essere esperta, invece ogni volta appare impreparata.

Il colmo è che quando sembriamo essere più quadrati e organizzati, poi non arrivino i tre punti.

Se non sprigioniamo le nostre bocche di fuoco, rimaniamo in bianco. Invece gli avversari in un amen si scatenano.

Non giochiamo a memoria ma con spunti improvvisati. Il calcio è vincente quando si gioca all’unisono e con giocate ben memorizzate.

Non dovrebbe essere così, ma forse i giocatori avevano in testa la semifinale di Coppa Italia. E avevano preso la serie A come un allenamento in cui risparmiare energie, e non farsi male!

Ora non ci resta che giocare l’ultimo derby stagionale sulla scia dei precedenti, senza timore e con carattere.

In una stagione così deludente sarebbe  una consolazione, seppur modesta, uscire indenni da tutti i derby. Potrebbe essere la nostra prima rinascita.

Per costruire il futuro dovremo poi ripartire dall’unità d’intenti dirigenziale.

Abbiamo faticato e fatto pochissimi punti con le squadre dei primi posti.  Non è da Milan, ci sorprende molto.

Ci aspetta un ultimo step per poterci giocare un trofeo che manca da tanto.

Nonostante tutto, proviamoci e crediamoci davvero.

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6 Comments

  • Qualche giorno fa ho letto una dichiarazione di Cruciani che ironizzava sul fatto che la scelta del direttore sportivo del Milan stesse richiedendo molto più tempo rispetto agli ultimi conclave con cui la Chiesa ha scelto i suoi Papi. Avremo a breve un ulteriore riscontro. La verità è che a questa società non va bene nessuno che possa minimamente acquisire visibilità. Furlani farà di tutto per rimandare questa scelta più avanti possibile perchè, se potesse, vorrebbe andare anche in campo al posto dei calciatori.
    Avevamo, per fortuna, ricostruito tutto ciò che serviva per vincere e avviare un progetto duraturo. Questa società/dirigenza ha cancellato tutto. Finchè ci saranno Cardinale / Furlani non abbiamo speranze. Anche Coincecao viene contestato ogni giorno, mai sostenuto, si parla solo di nuovi allenatori. Ma un professionista perchè dovrebbe lasciare che una società di scappati di casa come il Milan possa trattarlo così?

  • Ciao Marta, solo mi chiedo dove trovano la voglia 73.000 spettatori per andare allo stadio per vedere questo scempio di squadra. Ancora una volta a farci prendere in giro da chiunque. L’ Atalanta davvero non ha fatto nulla per vincere, ma poi vista la facilita’ di andare in gol non si sono fatti sfuggire l’ occasione. 10 sconfitte per ora, e chissa’ quante ancora. Basta con questa massa di mercenari iniziando da Cardinale fino all’ último dei magazzinieri. Ero meno depresso quando siamo andati in B la seconda volta, e’ tutto dire. E che non dicano che si sono riservati per il derby di Mercoledi. Gia’ il derby…per la legge dei grandi numeri prima o poi l’ inter ci battera’. Soprattutto se continuiamo a giocare cosi. E meno male che le colpe sono di Conceiçao. Anche li si vede il rispetto ( assente) di una dirigenza che non lo ha mai difeso. La mía e’ solo una presa di coscenza di una situazione semplicemente insopportabile. Tifoso sempre, stupido mai. Sempre Forza Milán.

  • L’amara verità: il Milan che abbiamo conosciuto, nel bene, nel male e anche nel malissimo, ma pur sempre il Milan che ci faceva battere il cuore, semplicemente non c’è più. Non so tu ma io ormai mi approccio alle partite senza quella tensione, quel vuoto nello stomaco (per certe partite); mi approccio con distacco e le seguo con noia. Non mi era mai capitato prima. I giocatori in campo hai l’impressione che facciano quello che vogliono e che lo facciano di malavoglia. In panchina l’allenatore dà indicazioni che nessuno segue e le dà con questa consapevolezza. Manca completamente la società che mi può anche star bene che faccia quello che vuole, che abbia progetti a lungo termine, ma che mostra un distacco rispetto alle vicende sportive peggiore del mio e che non s’era mai visto: l’allenatore è lasciato in balia della stampa, su partite, arbitraggi scandalosi ecc… non una parola, non dico un atteggiamento isterico tipo quelli là, non una parola. Il Milan era un’altra cosa, una squadra a colori che ora viene rappresentata con lo storico stemma decolorato, Non e più il Milan. Tutto qua.

    • Purtroppo anch’io da questa stagione non vivo più le partite con il pathos e l’adrenalina che ho avuto per tanti anni.
      La fede rossonera c’è sempre ma le tensioni e i mal di stomaco per le partite sono calati proprio per la mancanza di un vero progetto da parte della società. Poveri noi!

  • Ciao Francesco , il primo pensiero non può che essere per te. Ti vedo correre e dar calci alla tua pelota de trapa che hai ritrovato o mentre, da una nuvoletta all’altra, chiedi a Rene Pontoni come abbia fatto quel miracolo: controllo di destro, pallonetto sopra i difensori avversari e tiro all’incrocio: ancora oggi ne sei esterefatto. Grande uomo di sport e fede, hai saputo coniugare gli insegnamenti evangelici di Paolo e Luca e calarli nel mondo di oggi, grandi messaggi e grande eredità che ci lasci; speriamo di esser capaci a non disperdere questi valori, valori di squadra e non egoismi da single.
    Per favore non guardare il nostro Milan, potresti solo storcere la bocca. Dopo la goleada di Udine, che ahimè ho potuto godere solo sul cell, sembrava che Sergio avesse estratto dal cappello la formula giusta: difesa a tre. Attendevo la controprova ed eccola , é bastato un Gasp qualsiasi per riportare il Milan con i piedi sulla terra, e Confusieicao ha mostrato i suoi limiti: bloccate le fonti di gioco e chiuse le fasce , solo passaggi sbagliati ed i soliti errori, un disastro. Domani davvero l’ultima spiaggia per salvare la faccia e l’imbattibilitá meneghina, poi veramente i titoli di coda ed una speranza che la società dimostri di esistere e proceda celermente e nel verso giusto per la scelta del DS , grazie Francesco e Forza Milan.

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