Maldini Icona Milan

A nominare Maldini viene la pelle d’oca ai tifosi rossoneri e non solo…

I Maldini sono un’istituzione per il mondo del calcio, una dinastia unica.

Di padre in figlio, con il D.N.A. Milan tatuato sulla pelle: ce n’è da raccontare!

Memorabile la campagna di comunicazione dedicatagli dall’agenzia “The Beef” : “Una bandiera si vede quando il vento soffia forte”.

“Uno dei fondatori della patria” che non ha abbandonato la barca nei momenti più difficili, Capitano vero.

L’universo rossonero da sempre rappresenta una grande famiglia per “Cuore di Drago”; d’altronde proprio i valori della famiglia hanno ispirato il suo stile di vita.

Baresi non l’ho visto dal vivo; il primo Capitano che ho avuto la fortuna di ammirare live è Maldini.

Tra i due grandi difensori, nel Milan avvenne un vero e proprio passaggio di consegne, soprattutto quando Paolo ricevette in eredità la fascia.

Maldini: un cognome, una garanzia: la pietra angolare di costruzione del Milan.

Negli anni in cui la “malattia” rossonera si è impossessata di me, ho visto nel numero 3 la mia guida in campo: atleta vero con mentalità vincente.

Poster del Capitano in trionfo a tappezzare la mia camera ancora oggi, e libri, dvd in bacheca!

Caro Paolo, il tuo volto è anche sulle T shirt che gli amici del Gruppo Bella crearono nei primi anni 2000.

Esordire a 16 anni in serie A e dimostrare subito di che pasta si è fatti non è da tutti: solo chi ha talento da vendere riesce!

Avercene di giocatori così duttili come Paolo: ha girato tutta la difesa senza battere ciglio.

Dotato di leadership autentica, eleganza e intelligenza tattica. Campione in campo, di poche parole fuori.

Sempre pronto a leggere in anticipo le azioni difensive e ad intervenire pulito con grande tempismo nelle giocate.

Chi dimentica le scivolate di Maldini?! Un mix di efficacia e bellezza: valgono come dei gol.

Sono momenti incancellabili: noi tifosi abbiamo esultato tante volte davanti a recuperi difensivi memorabili…

Tempismo e scivolate sono doti rare che Paolo ci ha regalato  sin dal debutto in prima squadra, in quel gennaio  a Udine.

Difensore con licenza di colpire anche sotto rete, come nella doppietta alla Reggina!

Carriera pazzesca, costellata da numerosi record e tanti  trofei in 25 anni: 26 vittorie  rossonere tra cui 5 Coppe dei Campioni.

In bacheca manca però il… Pallone d’oro.

Nella sua vita ha indossato solo i colori rossoneri e quelli azzurri della Nazionale!

Incredibile a dirsi: vincente nel Milan ma in Nazionale perdente nonostante le innumerevoli presenze fino a definirsi “il giocatore più perdente della storia”…!
Pensiamo  solo a cosa sarebbe stato senza i rigori di Pasadena o i 6 minuti folli di Istanbul.

Disavventure che non gli hanno però impedito di restare a lungo tra i migliori difensori al mondo.

Ricordo come fosse ieri la preoccupazione quando non c’era il 3 in campo!

E come non dimenticare la promessa richiesta da lui alla squadra, pre Milan – Manchester del 2 maggio 2007?!

Il Capitano cullava il desiderio di giocare quella finale e vincerla: i compagni compirono l’impresa.

Musica per le nostre orecchie quel…. “Alzala, Paolo, Alzala” di Pellegatti dopo la vittoria della “Coppa dalle Grandi Orecchie” a Manchester e Atene!

Avere alzato la Coppa dei Campioni nel cielo inglese 40 anni dopo il grande Cesare è un autentico segno del destino.

Atleta pronto a dare tutto, sempre rispettato dagli avversari, anche nel momento dell’addio al calcio giocato.

Un personaggio così meritava un tributo diverso all’ultima partita nello stadio di una vita…!

Ricordo, come fosse ieri, le mie lacrime; mi sono commossa: momenti che segnano il percorso di noi tifosi.

Lì ho capito che sarebbe finita anche una grande epoca rossonera… sono in attesa di riviverne una nuova, quando?!

 

Il numero 3 in rossonero  potrà essere indossato solo da Christian e Daniel!

Riusciranno a ripercorrere le sue gesta?!

Sarebbe una stupenda “lunga storia d’amore” : da Cesare a Paolo a…

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3 Comments

  • Brava Marta…io ho avuto la fortuna di vivere Baresi, un monumento e Paolo è stato il suo degno erede. Purtroppo nel Milan di adesso nello spogliatoio mancano queste personalità.

  • Spiace dirlo, ma giocatori così, bandiere attaccate ai colori, non ce ne saranno più in questo calcio moderno!

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